La parte utile dell'informazione
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Conosci il costo delle tue criptovalute? Due strumenti a supporto.
La legge di bilancio per il 2023 ha finalmente disegnato una disciplina fiscale unitaria sulle cripto attività, ricordando che le plusvalenze da tassare sono determinate dalla differenza tra i corrispettivi percepiti e il costo di acquisto (o di carico) dei criptoassets.
Diventa quindi una priorità determinare quale sia il valore di acquisto delle criptovalute, nonché poter dimostrare la sussistenza e la correttezza di tale valore.
In questo articolo utilizzeremo due strumenti gratuiti per tracciare le operazioni avvenute nel passato, identificando quindi sia gli assets che i costi di acquisto.
Buona lettura e buona visione.
DeBank.com e Zapper.xyz
Il primo portale che riteniamo possa fornire un valido aiuto, per tracciare le attività effettuate nella defi, è de-bank. Il portale offre diverse applicazioni e funzionalità, anche per lo scambio di cripto assets, ma quello che oggi ci interessa maggiormente, è determinare quali operazioni sono state effettuate nel passato, e a quali valori, al fine di poter dimostrare il costo di acquisto (o di carico) delle proprie criptovalute, e la loro movimentazione avvenuta. In questo modo, sarà giustificato anche il saldo, la quantità, e il valore, di quanto posseduto ad una specifica data.
Anche senza registrarsi al portale, o accedere con il proprio wallet, è sufficiente incollare l’address del wallet da analizzare, per avere immediatamente la situazione attuale di tale riferimento.
Una prima importante indicazione fornita riguarda la data da cui è attivo il wallet, inoltre sono specificate le varie criptovalute detenute con la loro valorizzazione attuale.
È presente anche una sezione dedicata agli NFT, che indica non solo gli asset detenuti, ma anche le transazioni intervenute.
La sezione che vogliamo verificare più nel dettaglio, è invece quella relativa alla storia delle transazioni di criptovalute, ed una volta selezionata, avremo immediatamente l’elenco datato delle operazioni di ricezione, invio, stacking e trasformazione delle criptovalute, transitate nel wallet oggetto di analisi.
Sono ben visibili sia i simboli degli assets, che le chain di riferimento; l’applicativo permette di proseguire a caricare le operazioni più datate, sino alla prima effettuata (nel nostro caso siamo giunti sino a quella del febbraio 2021, quindi oltre 2 anni antecedenti la data di analisi).
È possibile sia cliccare sull’operazione desiderata per accedere ai dettagli della stessa, che cliccare sul token per filtrare più nello specifico le operazioni ad esso relative.
L’applicativo permette di vedere tutte le operazioni di tutte le chain riferite al wallet, o di selezionare la singola chain che si intende analizzare.
Il secondo portale che può supportare l’indagine sugli acquisti e sulle attività precedenti, è Zapper, seppur abbiamo rilevato molti limiti rispetto a Debank.
Anche Zapper offre diverse funzionalità, ma restando concentrati su ciò che vogliamo approfondire, proseguiamo inserendo il nostro address nella barra di ricerca del portale per ottenere il riepilogo delle criptovalute presenti nel wallet, con la loro valorizzazione – (segnaliamo che la quantificazione del valore alla data di analisi è leggermente diversa rispetto a quella fornita da Debank).
La sezione NFT non rileva alcun asset presente nel wallet, contrariamente a quanto invece risulta nel wallet, e correttamente rilevato da Debank. Anche i network risultano limitati, e non ne sono presenti diversi utilizzati con il wallet analizzato.
Passando alla sezione delle attività, viene proposto un elenco con date delle operazioni, filtrato necessariamente per network, non essendo possibile avere una overview di tutte le chain utilizzate con il wallet. Ciò che, però, risulta più importante, è che la storia delle operazioni non risulta completa e non copre tutte le operazioni effettuate dall’attivazione del wallet.
Conclusioni
In conclusione, riteniamo che Debank, rispetto Zapper, offra maggiore affidabilità e completezza nel rilevare gli asset presenti nel wallet, e le operazioni storiche intervenute.
Un confronto tra i risultati dei due strumenti, può comunque offrire la possibilità di confermare le operazioni effettuate, almeno nel periodo più recente.