Cyberbullismo da combattere | denuncialo!

Il cyberbullismo è un fenomeno attuale, che consiste nell’utilizzo della tecnologia, come internet, e i social network, per esercitare violenza psicologica o fisica sui minori e sui più fragili. Questo tipo di bullismo si è rivelato molto pericoloso, perché la sua portata è molto più ampia rispetto al bullismo tradizionale, e perché lascia tracce indelebili che possono seguire la vittima per tutta la vita.

In questo articolo analizziamo il fenomeno nelle sue diverse tipologie, e riportiamo le indicazioni normative, e le previsioni del Garante della privacy e di Poliza di stato.

Buona lettura, e buona visione.

Indicazioni del Garante per la privacy

Nel 2022 i casi trattati da Polizia sono stati 326, rispetto ai 464 del 2021 e ai 412 registrati nei 2020. Le fasce d’età maggiormente afflitte dal problema sono: fino ai 9 anni; dai 10 ai 13 anni, e dai 14 ai 17 anni.

Il Garante per la Privacy Italiano ha preso posizione contro il cyberbullismo, sostenendo che la tutela dei minori in rete è una questione di grande importanza, e che è necessario adottare misure per prevenire e combattere questo fenomeno. In particolare, il Garante sottolinea l’importanza della sensibilizzazione dei genitori e degli insegnanti riguardo ai pericoli del web e della formazione degli stessi minori sulle buone pratiche in rete.

È stata realizzata anche un’infografica sulle tutele per i minori vittime di cyberbullismo su social network e web, che riassume le previsioni della legge n. 71 del 2017 sull’argomento. In particolare, il Garante specifica i seguenti punti:

  1. Con il termine «cyberbullismo», si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali realizzati, per via telematica, a danno di minori.
  2. La legge 71 del 2017 consente ai minori di chiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco di contenuti, a loro riferiti e diffusi per via telematica, che ritengono essere atti di cyberbullismo (ad esempio, foto e video imbarazzanti o offensive, oppure pagine web o post sui social network in cui si è vittime di minacce, offese o insulti).
  3. Le richieste di cancellazione dei contenuti vanno inviate al titolare del trattamento, o al gestore del sito internet o del social media dove sono pubblicate le informazioni, le foto, i video, ecc. ritenuti atti di cyberbullismo.
  4. Il titolare del trattamento, o il gestore del sito internet o del social media che ospita i contenuti ritenuti offensivi risponde, ed eventualmente provvede alla richiesta di eliminazione nei tempi previsti dalla legge. Nel caso in cui la richiesta non venga soddisfatta, ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali, che entro 48 ore si attiva sulla segnalazione.

Inoltre, nel 2017 è stato siglato un Protocollo di intesa tra il Garante per la Privacy e Polizia di Stato volto a rafforzare il sistema di tutele nei confronti dei minori dai pericoli del web. L’obiettivo è quello di attivare una rete di intervento coordinata e strutturata per fornire un supporto tempestivo alle vittime. Grazie al Protocollo d’intesa, nei casi in cui sia necessario identificare il titolare del trattamento, o il gestore del sito internet o del social media dove sia stato pubblicato un contenuto, (informazioni, foto, video), ritenuto atto di cyberbullismo, o sia necessario attuare le decisioni assunte, il Garante può richiedere l’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Garante cyberbullismo 1
Garante cyberbullismo 2

Contrasto e prevenzione

Per prevenire il cyberbullismo, è fondamentale che i genitori e gli insegnanti, parlino con i giovani dei pericoli che si nascondono in rete, e li aiutino a comprendere come comportarsi in modo responsabile in questo ambiente. Inoltre, è importante insegnare loro, a non pubblicare informazioni personali o sensibili, a non accettare amicizie da persone sconosciute, e a segnalare qualsiasi comportamento inappropriato.

Per contrastare il cyberbullismo, è necessario che le vittime denuncino gli episodi di violenza che subiscono. Tuttavia, spesso le vittime sono troppo impaurite, o imbarazzate, per parlare, e questo rende difficile l’identificazione e la lotta contro i cyber bulli. È quindi importante che i genitori, gli insegnanti e gli amici delle vittime, siano in grado di riconoscere i segnali di questo tipo di bullismo, e di aiutare la vittima a denunciare l’episodio.

Inoltre, è importante che le aziende che gestiscono i social network e i servizi online, adottino misure per prevenire e contrastare il cyberbullismo. Questo include la creazione di politiche e procedure per la gestione dei contenuti inappropriati, la formazione degli utenti e la collaborazione con le autorità per individuare e perseguire i cyber bulli.

CYberbullismo dati

Tipologie

  • Flaming: si tratta di messaggi online violenti e volgari che si trovano spesso sui forum, sui gruppi online che servono per aizzare, provocare e umiliare le vittime.
  • Impersonation: è conosciuto come lo scambio di persona, pubblicando o mandano messaggi fingendosi altri.
  • Trickery: Si cerca di ottenere la fiducia di una vittima, per poi infierire con scherzi e derisioni.
  • Cyberstalking: molestie ripetute sul web, e minacce vere e proprie per provocare sconforto e paura.
  • Doxing: è la diffusione via internet di dati personali e sensibili.
  • Denigration: tramite messaggi o social network si denigra una persona per danneggiala pubblicamente.
  • Cyberbashing: è quando un gruppo di ragazzi maltratta o picchia un coetaneo, ma si aggiunge qualcuno che riprende il tutto facendo un video dell’aggressione e pubblicandolo su internet.
  • Harassment: con questo termine si indicano vere e proprie molestie e minacce via web.
Cyberstalking

Conclusioni

In conclusione, è importante che i genitori, gli insegnanti, le autorità e le aziende tecnologiche, lavorino insieme per prevenire e contrastare il cyberbullismo. È inoltre fondamentale, che i giovani siano educati alle buone pratiche in rete, e che siano incoraggiati a denunciare qualsiasi forma di violenza che subiscono. Solo attraverso una forte collaborazione, e un impegno costante, si potrà garantire un ambiente sicuro e rispettoso in rete per tutti i giovani.

Grazie per la lettura.